Daniele Novara, pedagogista e fondatore del CPP, è convinto dell’importanza della buona educazione, ovvero l’insieme delle buone pratiche convalidate dalla scienza e alla portata di tutti.
Purtroppo, la proliferazione incontrollata delle informazioni, unita alla mistificazione delle fonti, può trarre in inganno un genitore che, come è naturale, non è detto sia uno scienziato o un pedagogista.
Facciamo un esempio.
A scuola in buone condizioni:
Uno: i bambini devono dormire. Un bambino che frequenta un tempo pieno ha bisogno di dormire almeno 10 ore per notte.
Due: i bambini devono fare colazione prima di arrivare a scuola. Sembra scontato, eppure la gestione della fase del risveglio è un problema piuttosto diffuso e serio. Se un bambino non fa colazione, inevitabilmente andrà in crisi, è fisiologico.
Tre: occorre evitare l’invadenza degli schermi. Un bambino che passa 2 o 3 ore al giorno davanti a un videoschermo, magari prima di dormire e prima di andare a scuola, inevitabilmente nel contesto scolastico sarà distratto, quando non addirittura assente. Gli studi più recenti che hanno approfondito la questione sostengono che il tempo massimo che in fase di sviluppo un bambino dovrebbe passare davanti a uno schermo sia sui 40 minuti al giorno“.
In sostanza, l’educazione comincia realizzando un ambiente adatto e favorevole all’apprendimento, un ambiente a partire dal quale sarà possibile compiere tanti passi ulteriori.
D. Novara, Non è colpa dei bambini, BUR, 2017